Pietro Vinci nacque a Nicosia nella prima metà del 1500 (probabilmente in un arco di tempo compreso fra il 3° e il 4° decennio).
Considerato il fondatore della scuola polifonica siciliana, venne inserito nel 1707 da Antonio Mongitore nella Bibliotheca Sicula e nel 1818 da Giuseppe E. Ortolani nella Biografia degli uomini illustri della Sicilia; nel 1937 Federico Mompellio gli dedicò una approfondita monografia, arricchita poi nel 1984 da Paolo Emilio Carapezza.
Protetto dalla nobile famiglia degli Alessi Baroni di Sisto, dopo un`infanzia di cui si hanno poche notizie, dalla Sicilia si recò nell`Italia Centrale e Settentrionale, dove è documentata la sua presenza a Napoli, Livorno, Milano, Parma, Modena, Ferrara.
Nel 1567 venne nominato Maestro di cappella nella chiesa di S. Maria Maggiore di Bergamo che, gestita in quel tempo dal Consorzio della Misericordia, diede un forte impulso allo sviluppo musicale, curando anche l`insegnamento dei cantori.
Pietro Vinci, grazie anche alla posizione economica sicura e dignitosa che l`incarico gli diede, sposò una donna bergamasca e mise su famiglia.
Ultimato l`incarico di Maestro di cappella a Bergamo nel luglio 1580, nell`autunno dell`anno successivo (1581), il Nostro decide di ritornare in Sicilia, nella sua Nicosia, per ...fruire dell’aere nativo et de gli amici. Nella sua città viene nominato Maestro di Capella di S. Nicolò, e poi è documentata anche la sua presenza in Piazza e a Caltagirone.
Morì il 15 Giugno 1584 (data più probabile) a Nicosia e venne seppellito nella Matrice chiesa di S. Nicolò, dove fu apposta la seguente epigrafe:
Temporis Amphyon nostri hac modo conditur urna:
Haec Petrum Vinci barbara saxa tenent.
Ille tamen lapides sonitus dulcedine traxit:
Hunc trahit in cinerem efferus iste lapis
Furono suoi allievi il compaesano Paolo Caracciolo, il piazzese Antonio il Verso e Ambrogio Marin.
Di Pietro Vinci sono pervenuti 20 libri di musiche: 2 di messe, 6 di mottetti, 10 di madrigali, 1 di madrigali spirituali e 1 di ricercari.