Ponte di Cicerone
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Il “Ponte di Cicerone” (o Ponte del Principe) è collocato sul fiume Cerami (affluente del Salso); esso, restaurato nell`XI secolo, fu costruito durante la dominazione romana per facilitare il transito durante i periodi di piena del fiume; posto al centro di una pianura ai piedi di una splendida vallata, vi transitò Cicerone, che lo descrisse nelle Verrine con la frase: ... dal ponte viddi Capitium in caput mundi.
Il ponte presenta una struttura a schiena d`asino, poggiato sulla roccia viva, con un arco ogivale a doppia ghiera, rampe di accesso e pavimentazione ad acciottolato.
In una emergenza arenaria poco distante, in una piccola roccia, è collocata una piccola grotta che doveva fare da vedetta sul ponte.
Nelle vicinanze del ponte, posto sull`antica Trazzera Mare-Monti, si svolse nel 1067 una famosa battaglia fra Musulmani e Normanni nel 1067, che in parte lo danneggiò; fu restaurato immediatamente per volere del conte Ruggero, che lo attraversò quando volle conquistare, posizionandovi un presidio militare nella grotta di Rocca del Corvo.
Data la sua posizione, esso venne sicuramente attraversato nei secoli dai vari regnati: nel 1226 da Federico II di Svevia (quando visitò Nicosia), nel 1335 Pietro II d`Aragona che ne ordinò un restauro, nel 1535 da Carlo V (dopo la sua visita a Nicosia) e nel 1564 da Filippo II di Spagna (durante il transito a Nicosia).
Anche i sovrani borbonici ebbero cura ed interesse di mantenere saldo il ponte che era un importante punto dell`asse viario in quei tempi.
Il ponte e l`antica strada furono abbandonati al loro dopo l`Unità d`Italia, in favore dell`attuale strada statale.
Antonino Campione