Il Basso Medioevo a Nicosia
Nicosia entra nella storia nel 1062, con il geografo del re Ruggero el Idrisi che, nei suoi scritti, la cita (col toponimo Niqusîn) come fortezza araba assediata dai Normanni.
Nicosia verrà ripopolata, fra XI e XII secolo, da Coloni del Nord Italia immigrati in Sicilia dal Basso Monferrato intorno al 1087 (data del matrimonio fra Ruggero con Adelaide del Vasto).
Inserita inizialmente fra i … Lombardorum oppida que tenuerat Enrico di Butera che costituivano la Contea di Paternò; Enrico del Vasto, fratello di Adelaide, aveva sposato Flandina, figlia di Ruggero I. La contea verrà dismessa nel 1160 dopo la ribellione di alcune "città lombarde" contro Guglielmo I il Malo.
La tradizione dei Municipi del Nord Italia era viva nei costumi e nella mentalità dei suddetti coloni, che trasferirono tout cour nei centri in cui si stanziarono le consuetudini della terra di provenienza: a Nicosia si formò da subito un ordinamento municipale.
La Terra di Nicosia (come si chiamava allora il centro abitato non sede di diocesi) sembra essere, sin dall’inizio, demaniale: l’alleanza tra monarchia e municipio verrà ratificata definitivamente da Federico II di Svevia, che la convocherà nel Parlamento di Foggia del 1240 inserendola fra le prime 11 civitas demaniali costiuenti il braccio demaniale del Parlamento.
In questi primi secoli della sua esistenza, Nicosia appare come una grande agro-città che partecipa alla produzione cerealicola regionale, all’allevamento bovino e all’allevamento ovino, con grandi mandrie che prendono il camino della transumanza fino ai grandi feudi di Raddusa e di Chamopetro; nel 1370, una confederazione con Mistretta stabilisce uno spazio montano di pastorizia comune; e una grande fiera (che si teneva ogni anno a fine luglio) testimoniava una sua raggiunta maturità economica e commerciale, documentata anche dall`estrazione del sale dalle sue miniere (le Saline di Nicosia sono elencate nei beni della Corte nel 1274, e date in feudo nel 1399 ad Astasio de Tarento).
Nicosia, dopo aver aderito al Vespro Siciliano del 1282, accoglie festosamente Federico II d’Aragona quando nel 1299 la visita, concedendole nuovi privilegi; e agli inizi del 1300, su concessione regia, viene inaugurato a Nicosia un secondo mercato, esente da dazi e dogane, che si teneva annualmente nel mese di Agosto il "piano della Fera", evento che apportò al centro un notevole sviluppo commerciale.
L`incremento delle attività commerciali, con conseguente nascita di una attività creditizia, giustificano la presenza in questo periodo di una importante colonia ebraica; un … ebreo maestro Beniamino Cassone abitante in Nicosia, viene autorizzato da Federico IV nel 1357 ad esercitare l`arte medica in tutta la Sicilia.
Con il crollo dell’autorità monarchica aragonese, dopo il 1348 anche Nicosia diventa bersaglio delle ambizioni baronali (in particolare dei Ventimiglia, Chiaramonte e Spatafora), ma l`orgoglio municipale nicosiano, mai domo, reagì sempre riuscendo a mantenere lo status di universitas demaniale, anche durante il successivo regno dei Martini, che confermeranno ai centri demaniali le loro ampie libertà amministrative ed economiche.
Durante il regno di Giovanni di Navarra, nel 1453 veniva consegnavo al Procuratore della città, don Giovanni de Orlando, il decreto di investitura (10 luglio 1453) con il quale a Nicosia veniva dato il titolo di Baronessa di Pietragosto o della Vaccarra.