Pantaleo Mariano nacque a Nicosia a fine 1811 da Vincenzo e Maria Gurgone. Al liceo nicosiano studiò grammatica, retorica, filosofia e fisica; nel 1829 si iscrisse all’università di Napoli, dove studiò inizialmente chimica, botanica e mineralogia, per poi iscriversi nella facoltà di Medicina e Chirurgia alla scuola di famosi medici dell’epoca quali Dimitri, Gaimari, Ronchi, Antonucci, Quadri, Cattolica, Petrunti e Chiari. Ottenuta la laurea dottorale, si trasferì a Palermo e entrò a far parte della sua università. Nel 1834, leggeva nell`Accademia medico chirurgica di Napoli una memoria «Sopra un nuovo metodo di estrarre per la via del perineo la grossa pietra della vescica urinaria», grazie alla quale ottenne il premio dell`Accademia, fu nominato socio corrispondente, e la memoria venne inserita ne gli Atti di quel corpo scientifico. In Francia, il suo metodo ebbe grande eco, tanto da essere citato da Velpeau e nel Dizionario di medicina e chirurgia interna ed esterna, pubblicato a Parigi e tradotto a Vinegia; le citazioni gli valsero un meritato diploma di socio dall`Accademia delle scienze, arti e mestieri di Francia.
Nel seguente anno 1835, il nostro professore invitato dal presidente dell`Accademia di Dijon scrisse «Sullo stato della medicina e chirurgia napoletana». Nel 1838 pubblicava uno studio «Su la gonorrea e sui caratteri differenziali delle ulceri sifilitiche, scrofolose, scorbutiche ed erpetiche».
Nel 1841 fu nominato professore aiuto di clinica chirurgica nell`università di Palermo e, nel 1842, professore provvisorio di patologia chirurgica. Tanto merito non tardò ad avere un eco nella Magistratura sanitaria: nell`Istituto d`incoraggiamento, nel Governo, e nella Università. Dalla prima fu nominato professore della facoltà del magistrato di salute; dal secondo fu eletto membro attivo; dal terzo professor proprietario di patologia chirurgica (senza concorso); e dall`ultima deputato al VII Congresso degli scienziati italiani, tenuto a Napoli 1845. Ritornato a Palermo, nel 1847 è stato nominato vice-segretario cancelliere della regia università degli studi. Oltre a questo, primo assistente alla clinica chirurgica, con disegno di passare quandochessia al grado di primo chirurgo nello spedale civico. Riteneva intanto la cattedra di patologia chirurgica fino al 1849, quando per morte del dott. Giov. Salemi è stato eletto professore di clinica ostetrica.
Morì a Palermo nel 1896.