Rocca Palta è una emergenza rocciosa posta sul lato nord-ovest della città, ed è delimitata dalle vie Pisciarotta, Largo Peculio e San Salvatore, oltre che da una serie di viuzze tortuose che le collegano col rione di Sant’Andrea. Dal punto di vista altimetrico la Rocca Palta nel suo punto più alto raggiunge quota 767, mentre tocca i 715 nel suo punto più basso, alla curva di via Pisciarotta.
Lungo tutta la sua circonferenza, di circa un chilometro, sono scavate numerose grotte che in passato costituirono un importante insediamento trogloditico. Accedendo dalla via Pisciarotta, si osserva il primo settore del vasto e ricco ingrottamento di tutta la rocca, formato da una grotta di consistente grandezza, a tre vani con una porta al centro e due finestre in quelle laterali; poco più avanti si trovano ancora cinque grotte con le pareti diritte, il tetto piano leggermente arrotondato ai bordi e le porte a tutta grandezza: ciascuna ha forma quadrata con metri tre di lato e due di altezza. Salendo per una scaletta dalla parte sinistra, su una sporgenza di forma conica si trova un’altra grotta a due vani, alla quale si accede da una porta ad arco: qui si nota, in un angolo, un focolare con la ciminiera a mo’ di feritoia e una nicchia.
Un secondo settore è composto invece da tre grotte dalla dimensioni di m 4 x 5 x 2, con un leggero archivolto, che sono state messe in luce in questi ultimi anni durante lo sbancamento per la costruzione della strada che ha reso accessibile da via Pisciarotta il rione rupestre di S. Andrea.
Il terzo (e più importante) settore è composto da una grande grotta con frontale chiuso in muratura, alla quale si accede tramite un piccolo portale a tutto sesto con cinque gradini antistanti, anch’essi scavati nella roccia; dal suo interno, di forma irregolare, di consistente grandezza e con alcuni sedili scavati nella roccia viva, si accede a un complesso di quattro vani, situati a diversi livelli e areati da finestrelle; vi sono pure ricavati diversi giacigli che per un verso fanno pensare a tombe, per l’altro a giacigli adoperati dai soldati di presidio della fortezza. Vi è costruito anche un sistema di raccolta e incanalamento dell’acqua piovana. Attraverso un’ulteriore scaletta di non più di una ventina di gradini, che prende luce da due feritoie, si accede ad un ulteriore piccolo vano.
Un quarto settore sul lato orientale è invece caratterizzato da un corridoio di circa 70 m scavato nella roccia, che immette in un ingrottamento composto da ben dodici vani, otto dei quali comunicanti tra loro: in essi sono scavate enormi mangiatoie e due grandi cisterne, mentre nei quattro successivi vani si trovano dei granai. Sotto il gran corridoio, fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, esisteva ancora la casa frumentaria (da cui il nome ufficiale della strada Largo Peculio e quello popolare Magazzeno della Colonna [frumentaria]) funzionante fino al primo dopoguerra, sostituito ai nostri giorni da un edificio scolastico.