La prima destinazione per i nostri emigrati fu l`America del Nord (Stati Uniti e Canada), bisognosa di mano d`opera per il crescente sviluppo industriale; ma quando gli Stati Uniti adottarono una legislazione restrittiva e imposero le quote per l`imigrazione, un`alta percentuale di emigranti si diresse verso gli Stati dell`America latina, in maggioranza contadini, sia perché le enormi quantità di terra aspettavano chi li coltivasse, e anche perché per loro era più facile apprendere la lingua di quei paesi.
Il flusso degli emigranti si arrestò durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi riprendere in modo massivo alla fine del conflitto; la destinazione prevalente diventò però l`Australia che, produttore primario di prodotti ortofrutticoli richiesti in modo crescente ovunque, aveva bisogno di manodopera per sostenere la crescente espansione industriale e la sua economia agricola.
Nel 1947 il ministro Caldwell annunziò che l`Australia apriva le sue porte all`emigrazione europea; nel marzo del 1951 l`Italia e l`Australia siglarono l`AMA (Assisted Migration Agreement) che supportò e favorì il viaggio degli Italiani in Australia, che così divenne meno lontana dalla Sicilia, e le nuove restrizioni all`immigrazione imposte dalla legislazione americana, favorirono le correnti migratorie verso l`Australia.