Percorrendo la S.S. 117 Nicosia-Mistretta, a quasi due chilometri dal bivio Crociate si trova lo “schino” di S. Marco": la zona è interamente composta da roccia arenaria perforata da grotte e vi si arriva attraverso una trazzera che il Comune di Nicosia fece costruire nel 1954 per permettere l’accesso alla parte alta del cimitero e che, nel suo punto più stretto, è chiamata trazzera delle chintane. Lungo questa trazzera, sul costone roccioso che forma le pendici ad est, si nota la Via sacra (testimonianza di un luogo di culto di probabile origine bizantina) dove si trovano dodici piccole cappelle, ognuna delle quali si presume contenesse una stazione della Via Crucis. Al termine della Via sacra si trovano i resti di una torre quadrata, ancora oggi chiamata Guardiola, che in passato dovette costituire un punto di osservazione e di difesa per la comunità che abitava le grotte. Le grotte di S. Marco trovano continuità in quelle delle limitrofe contrade, Paravola Sottana e Giarrusso.
Altra interessante e maestose emergenza rupestre è Monte Sant’Onofrio, che ha la forma di una grande tozza piramide a base rettangolare e si trova a pochi chilometri dalla città di Nicosia, sulla strada per Mistretta. Anche in questo monte si enumerano numerose opere di escavazione: i numerosi giacigli scavati nella roccia sono verosimilmente tombe del periodo tardo-imperiale e bizantino, riadattati successivamente a giacigli da parte degli eremiti e/o dei pastori. Gli eremiti che abitarono a Sant’Onofrio si dedicarono in maniera particolare alla raccolte delle erbe officinali, delle quali rifornirono per gran tempo gli speziali e gli aromatari di Nicosia. Una delle numerose grandi grotte della zona venne subito attrezzata a deposito delle erbe raccolte. In essa, infatti, vi si trovano scavate, lungo le pareti, una sessantina di piccoli vani atti a contenere i recipienti con gli aromi, una sorta di banco da lavoro, e due finetre. E tale grotta detta «del farmacista» si può ancora ammirare sulla strada comunale che dalla zona di Sant’Elena sale su per Sant’Onofrio, raggiungendo la statale per Mistretta.
Vengono enumerate numerose grotte anche nelle successive contrade, come quelle di San Basile, Malpertuso (Valpetroso), Merìto, Malagurnò, Litto e Albereto, Marrigo, Perciata, Brezzo, Chiaravalle e Torretta (dove insistono i resti di un presidio militare nella rocca di Pietralunga, popolarmente Priaddönga.
Degno di particolate attenzione è il complesso rupestre delle colline di Mercadante che si incontra lungo la strada consorziale della Castagna, nella omonima contrada. Il complesso è composto da una serie di emergenze, per una lunghezza di circa 600 metri, disposte da est ad ovest ed esposte a mezzogiorno. L’altitudine va dagli 800 metri dell’altipiano agli 850 metri in cima alle rocche.
In queste rocche sono scavate moltissime grotte, sicuramente preistoriche e protostoriche, e di certo riusate nel corso dei secoli. Molte sono ancora le grotte ancora intatte che per la tipologia possono essere riferite al periodo tardo-imperiale e si tratta, per la maggior parte, di ambienti funerari.
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