Azienda Speciale Silvo Pastorale (ASSP)
Nel 1168, essendo re Guglielmo II ancora minorenne, i “Lombardi” di Nicosia (assieme a quelli di Randazzo, Vicari, Capizzi e Maniace) offrirono al Cancelliere Du Perche 20.000 armati per ridurre alla ragione i ribelli messinesi; risale probabilmente a questo periodo la donazione del feudo di Casal Migeti all’Universitas di Nicosia .
Nicosia si mostrò costante nella fedeltà ai regnanti anche successivamente, tanto da aver assegnato da Federico II di Svevia il possesso di un ampio latifondo denominato "Petra d`Asgotto", nonché il privilegio di civitas demaniale con successiva convocazione al Parlamento di Foggia del 1240, dove il sovrano istituì il “braccio demaniale” del Parlamento di Sicilia.
Regnante poi Giovanni I d`Aragona, veniva consegnava all`Universitas nicosiana il decreto di investitura, emesso il 10 luglio del 1453, con il quale Nicosia veniva insignita del titolo di Baronessa di Pietragosto o della Vaccarra.
Come riportato dallo storico locale Angelo Barbato, il latifondo della Vaccarra doveva essere molto vasto giacché:
- - soltanto su Casal Migeti, nell’epoca normanna, gravava il peso della marineria (296 marinai per anno), del terratico, di una contribuzione in legname per la costruzione delle flotte reali e di altre imposizioni;
- - nel 1513 … Universitati Nicoxie feudum Migeti rendeva 380 once l’anno;
- - nel 1519 l’intero territorio della Petra d’Asgot dava ogni anno … unzi chicucentu et ultra di rendita.
Esso doveva comprendere i seguenti ex feudi: Casalini Soprani e Sottani, Vaccarra, Badia, S. Agrippina, Ciarameliere, Giumenta, Sambughetti, Campanito, Graffagna, M. Baldo, S. Martino, La Grassa, Parrizzo, Marrocco e Cannella.
In riferimento alla cronologia delle investiture, si sono reperite le seguenti notizie:
- - sotto il regno di Martino I, il 25 Agosto 1399 il feudo della Vaccarra è riconosciuto legittimo possesso dell’Universitas di Nicosia da parte della M.R. Curia;
- - l’Universitas di Nicosia vendette per sette anni, a partire dal 1 Settembre 1493, il feudo di Vaccarra a Francesco de Minutolis e Matteo Papardo: essi si investirono della Baronia il 2 Marzo del 1494;
- - dall’anno 1494 sino al 1517 non si trova investitura né altra documentazione nella Conservatoria del Regno, né nella Real Cancelleria, e nemmeno nei Processi dell’Officio di Protonotaro;
- - nel 1530, l’Universitas di Nicosia (essendo Giurati Giovanni De Evola e Giovanni de Scarpello) aggiunge alla Baronia della Vaccarra i feudi di Malfitano (venduto dai nobili Caterina e Simone De Ambrucio) e il feudo di Fegotto (venduto da un Giovanni De Crione);
- - i Giurati di Nicosia s’investirono del feudo della Vaccarra, ossia Pietra d’Asgotto, il 16 Gennaio 1517 per la morte del re Ferdinando II e per la successione della regina Giovanna figlia di re Ferdinando, e di suo figlio Carlo V, nipote di re Ferdinando;
- - l’Universitas di Nicosia risulta investita il 7 Giugno 1556 (tale data è citata negli atti della seguente investitura del 1600) e…
- - …il 31 Ottobre 1600 (nuova investitura secondaria alla successione al Regno di Filippo III, stante la morte del padre Filippo II;
- - …il 16 Settembre 1666 (la data viene citata nella investitura successiva del 1723);
- - …il 28 Settembre 1723 (per la successione al Regno avuta da re Carlo VI per la morte di re Carlo II);
- - …il 15 Ottobre 1735, per la successione di Carlo III Borbone;
- - poiché Carlo III rinunciò alla successione, i Giurati trascurarono la reinvestitura, per la quale furono costretti a pagare una tassa di onze 200 per riavere l’investitura il 20 Gennaio del 1803;
- - l’Universitas di Nicosia risulta investita del Feudo della Vaccarra anche in data 20 Febbraio 1803 da Ferdinando IV loro Sovrano (tale l’investitura riportata la data della precedente, avvenuta in data 15 Ottobre 1735).
Abolita la feudalità (legge del 2 agosto 1806), gli ex feudi-membri della Vaccarra continuarono a far parte del demanio comunale che, nel tempo, ne smembrò una parte per coprire debiti pregressi, vendendoli o cedendoli con contratti d’enfiteusi successivamente affrancati (un esempio è costituito dalla vendita all’asta di alcuni beni demaniali nicosiani effettuata dalla della Gran Corte Civile di Catania nel 1833).
Con il riordinamento e la riforma legislativa in materia di boschi e terre montane del 30 dicembre 1923 (Regio decreto nr. 3267), che riguardava la gestione delle terre e dei boschi appartenenti ai Comuni, si suggeriva l’istituzione di Aziende Speciali che se ne occupassero in maniera specifica, sia dal punto di vista tecnico, che economico e finanziario; a Nicosia tale possibilità non fu presa immediatamente in esame dal Consiglio Comunale di allora, considerate le spese da affrontare e l’inerzia amministrativa che spesso contraddistingue gli uffici pubblici. Solamente qualche decennio dopo, in data 12 dicembre 1953, con delibera del Consiglio Comunale nr. 213, venne costituita L’Azienda Speciale Silvo-Pastorale (ASSP) ed approvato il relativo regolamento, con il quale si precisavano gli scopi gestionali, i compiti di aggiornamento e di assistenza tecnico-forestale, agraria e zootecnica di tale azienda. Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale di allora era il barone dr. Giuseppe Salomone, mentre il primo Presidente dell’Azienda fu il barone di Salinella dr. Giovan Giorgio La Motta.
All’ASSP venne consegnato tutto il patrimonio terriero del Comune di Nicosia e nell’atto di consegna vennero elencate le seguenti terre:
- ex feudo S.Martino
- ex feudo Graffagna
- ex feudo Ciarambellieri
- ex feudo Casaleni Soprani
- ex feudo Giumenta
- ex feudo Sambughetti
- ex feudo Campanito
- un appezzamcnto di terreno in contrada Castagna-Casale
- 2/3 di Monte Altesina (1/3 è di proprietà del Comune di Leonforte)
- terreni detti “Prati Comunali” e precisamente:
- prato S. Anna
- prato Canalotto-Pece
- Monte S. Giorgio - Castello
- Silva S. Maria di Gesù
- Prati San Michele.
Attualmente Monte Altesina rientra fra le Riserva Orientata e, quindi, non è gestito dall’ASSP; per tutti gli altri ex feudi, il solo uso civico concesso dal Comune è quello del pascolo.